LanciaVamo – Che cos’è il Lancismo?

Che cos’è il Lancismo?

Guidaci n° 5/2018

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LanciaVamo - Guidaci n° 5/2018

Il Lancista è tale perché vuole o crede di appartenere ad un mondo di automobilisti “speciali”. È difficile, oggi, dare una descrizione del Lancista, perché pur amando tutti il marchio torinese, ognuno ama solo il “suo” scudo… mi spiego meglio.

Oggi un Lancista non è perfetto alla luce degli occhi di un altro Lancista. Ci sono i “Lancisti della Delta” che amano e idolatrano solo il loro modello, hanno i loro gadget con impresse le date dei mondiali vinti, ma solo quelli della Delta. Ci sono poi i “Lancisti Fulvisti”, suddivisi a loro volta fra quelli che hanno la “Fulvia della Lancia” e gli altri che ce l’hanno “fatta dalla Fiat”, perché a cavallo della produzione c’è stata la cessione al Gruppo. Ma non è finita qui, ci sono anche i Lancisti che hanno la “vera vera Lancia”, quella della famiglia Lancia fino al 1958, e quelli che “eh! ma era già Pesenti”. E poi ci sono i “Lancisti misti”, che coprono e tollerano tutte le fasce storiche della Lancia.

Lancia nacque nel lontano 1906 e si contraddistinse subito offrendo alla clientela una vettura di qualità superiore a tutte le altre. La prima prodotta fu la Lancia Alfa “Tipo 51”, la quale, rispetto alla concorrenza, si presentava più leggera, più agile e più veloce avendo prestazioni quasi da vettura da corsa avendo un motore con 500 giri al minuto più delle altre vetture stradali. A livello tecnico aveva la trasmissione ad albero cardanico mentre la maggior parte delle altre era a catena. In questo caso non c’era nulla di veramente speciale, era l’insieme di tutto il meglio che rendeva la Lancia Alfa un vero gioiellino.

Il primo vero pioniere del Lancismo è stato quindi Vincenzo Lancia che, spinto da determinate esigenze di prestazioni e di comodità, si costruì da sé questa vettura così come la desiderava.

Ben presto, con le vetture successive, giunsero anche eccezionali innovazioni ed i primi straordinari brevetti. La Theta del 1913 fu la prima vettura con l’impianto elettrico di serie. La Trikappa fu la prima automobile ad equipaggiare un motore a 8 cilindri a V stretto. Di seguito arrivò la Lancia Lambda, un capolavoro di evoluzioni tecniche ed innovazioni che sbaragliarono tutti gli avversari, a partire dalla carrozzeria a struttura portante per finire alle sospensioni anteriori a ruote indipendenti. La Lambda aveva tutto, era elegante, slanciata e molto veloce, tanto moderna e lussuosa da conquistare i primi facoltosi ed esigenti acquirenti. La Lambda non temeva confronti con nessun’altra vettura sul mercato e si distingueva anche a livello sportivo.

È chiaro che per quanto Lancia offriva, i prezzi erano piuttosto elevati. Ne conseguì che i Lancisti affezionati erano ancora in numero limitato, numero che però tese a crescere con i nuovi modelli (Dilambda, Astura, Augusta, Aprilia, Aurelia…) e grazie alle prime vittorie nelle gare di velocità oltre che a quelle di bellezza. Il più famoso primato fu la prima vittoria del Montecarlo nel 1954 per una Lancia, l’Aurelia B20 di Chiron-Basadonna. A questo punto nessun detrattore poté più contestare nulla ai Lancisti, perché Lancia era divenuta completa in tutto, anche nello sport.

Nei primi anni a Lancia mancava una rete commerciale che Fiat già possedeva, era quindi necessario recarsi alla fabbrica per acquistare una Lancia perché solo lì la si poteva trovare. Gli acquirenti avevano diritto ad un collaudo d’uso con dichiarazione e ad una garanzia di sei mesi per i pezzi difettosi. Era Vincenzo Lancia in persona ad effettuare i collaudi, il quale teneva in particolar modo di soddisfare i suoi clienti. In caso di reclamo, per richieste particolari o per la sostituzione di pezzi sulla vettura, il cliente veniva ospitato nei migliori alberghi di Torino per tutta l’attesa dell’intervento.

Grazie a questo genere di servizio a Lancia non servivano slogan per la vendita, erano i clienti soddisfatti ad essere di nuovo clienti. Tant’è che con il tempo, si accorsero dalle schede di garanzia, che molti nomi si ripetevano scoprendo che in cinquant’anni alcune persone avevano acquistato vetture Lancia a decine. Ecco quindi che nel 1960 venne istituito il Lancia Hi-Fi, associazione che riuniva e premiava con manifestazioni, eventi, concorsi ed agevolazioni i clienti che avessero acquistato nel tempo almeno sei (dal 1970 dieci) vetture Lancia nuove di fabbrica. Ad ogni socio veniva consegnata una placca da radiatore con una serie di stellette (rossa per 10, blu per 5 e bianca per 1 vettura acquistata). L’orgoglio dei Lancisti di appartenere a questa categoria era enorme e profondamente radicato. Nel 1970 il club contava ben 3000 soci!

Con il passare del tempo, fino a giungere ad oggi, tutti questi valori si sono dissolti e con essi il vero significato di Lancismo, oggi mutato in simpatia per il marchio dovuta ad esperienze personali, ricordi familiari e del passato o speranze in un nuovo futuro di pieno rispetto allo stile Lancia.

[LanciaVamo – Guidaci n° 5/2018]

5 Risposte a “LanciaVamo – Che cos’è il Lancismo?”

  1. Ciao Francesca, alla luce di quello che hai spiegato per il nome mi dichiaro completamente d’accordo. Non senza dare una mia interpretazione personale: LanciaVAMO….certamente perchè, al netto di tutte le opinioni comunque e assolutamente valide, la Lancia vera è quella dei Lancia. Forse, ma questo lo lascio disquisire dagli esperti più espeti di me, si può fare una estensione per il periodo Pesenti. Personalissimamente poi, ritengo che di Lancia nel dopo Pesenti ci sia solo l’attività sportiva, fortemente voluta e orchestrata-come-meglio -non-si-può da Cesare. Detto questo, conoscendoti, mi aspetto da te grandi cose inedite: rivelazioni,storie,documentazioni e altro su auto, uomini, tecnica ma………soprattutto sull’attività sportiva. Dall’alto della tua passione (che con scarsa modestia ritengo di avere anch’io) conoscenze ed esperienza mi aspetto che tu coinvolga personaggi magari rimasti finora silenti, che tu sveli documenti, reportage, testimonianze e quant’altro riterrai opportuno per dare a tutti noi che amiamo Lancia sopra ogni altra macchina tante cose interessanti per alimentare ancor di più la nostra passione. A questo punto la ritualità richiede la formulazione degli auguri per la nuova attività che vai ad iniziare ma la tua bravura esclude qualunque superfluo auspicio. Gianfe

    1. Grazie di cuore Gianfe per le tue belle parole, spero di poter stuzzicare la tua curiosità con i miei articoli, ma so che per stupirti dovrò fare un eccellente lavoro…!

  2. Ciao , credo che Tu abbia dimenticato , a prescindere dal modello che uno pissiede , uno dei criteri fondamentali in cui un Lancista dovrebbe identificarsi , e cioè una buona cultura , educazione, e signorilità , questo a mio modesto parere impersona un lancista

    1. Sono d’accordo Tommaso, ma anche in conseguenza alla cultura che un Lancista ha, costui si impersona in una sottocategoria secondo i criteri di lavoro ed i dirigenti che Lancia ha avuto. La signorilità e l’educazione dovrebbe infine unire tutti sotto la stessa bandiera per discuterne civilmente ed amichevolmente. Su questi basamenti si fonda infatti il codice di “Cavalleria Lancia”.
      Grazie per il tuo intervento.

  3. Anche se educazione e signorilità sono valori e caratteristiche smarrite in questa nuova società , spero siano ancora le basi per la nostra passione pre la Lancia

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