Nanni Galli, la storia di un pilota con la velocità nelle vene

Nanni Galli

Nanni Galli, all’anagrafe Giovanni Giuseppe Gilberto Galli, è stato un pilota professionista e imprenditore di successo nel campo tessile. Classe 1940, nato a Bologna ma pratese di adozione, è mancato all’affetto dei suoi cari e dei suoi affezionati tifosi il 12 ottobre scorso.

Come tanti piloti della sua era, anch’egli cominciò a correre nel 1960 utilizzando il solo pseudonimo “Nanni” per sfuggire ai controlli dei famigliari che non lo volevano impegnato in uno sport ritenuto troppo rischioso e pericoloso.

La sua carriera, infatti, nacque e si sviluppò negli anni più belli ed affascinati dell’automobilismo, ma al contempo nefasti per i molti piloti che pagarono con la vita la loro passione per i motori e la velocità.

Nanni Galli

Nel 1964 ottenne la prima vittoria di classe per vetture turismo su una Steyr-Puch derivata dalla Fiat 500 e presa in prestito dall’amico Roberto Benelli. Galvanizzato dalla facile vittoria alla Coppa della Consuma, nonostante un testacoda, decise di acquistare una Morris Mini Cooper con la quale disputare il Campionato Italiano Velocità classe 1150cc per la stagione 1965. I successi si susseguirono incessantemente, fino a conseguire la vittoria in dieci di undici gare a calendario e godere delle attenzioni degli addetti ai lavori. Fu così che nel 1966 gli fu assegnata dall’Alfa Romeo una GTA 600 e nel 1967 divenne pilota ufficiale dell’Autodelta con un’Alfa Romeo 33 fregiandosi del titolo di “miglior interprete del modello”, ex-equo con Ignazio Giunti. Lo stesso anno vinse la salita del Monte Pellegrino con una Alfa Romeo T33.

Targa Florio 1968 con Ignazio Giunti su AR 33-2, secondi classificati
Le Mans 24 Hours 1968, l’Alfa Romeo T33-2 dell’Autodelta, pilotata da Ignazio Giunti e Nanni Galli, quarti classificati

A 28 anni, nel 1968, esordì nel mondo della Formula 2 disputando a bordo di una Brabham il Gran Premio di Roma. Al fianco di Ignazio Giunti, Nanni Galli conquistò il secondo gradino del podio della Targa Florio su una Alfa Romeo 33-2 bissandolo nella 500 km di Imola. La coppia Giunti-Galli conquistò anche un quarto posto alla 24 Ore di le Mans. L’anno successivo partecipò con Lucien Bianchi e Nino Vaccarella al GP del Mugello su una Alfa T33/2.

Nel 1969 partecipò al Campionato d’Europa di Formula 2 nel Team Ufficiale Tecno conquistando la settima posizione assoluta nella Classifica Piloti.

Nanni Galli porta al debutto la Tecno F1 al GP d’Italia a Vallelunga conquistando il terzo posto in classifica
Alfa T33 alla Targa Florio 1970 con Umberto Maglioli

L’anno successivo Nanni Galli si cimentò nella massima serie automobilistica, la Formula 1, per disputare il Gran Premio d’Italia al volante di una McLaren motorizzata Alfa Romeo. L’esordio fu piuttosto deludente non riuscendosi a qualificare per la gara. Si consolò, tuttavia, ottenendo ottimi risultati nel suo campo migliore: le gare per vetture Sport e Turismo. Il 19 luglio 1970, al Circuito del Mugello stradale al volante di una Lola T 210, stabilisce il record di percorrenza, ancor oggi imbattuto, in 29’ 36” 8 con una media di 134,128km/h.

Con i colori ufficiali dell’Autodelta, conquistò nel 1971 un terzo posto alla 1000km di Buenos Aires ed un secondo posto alla 12 Ore di Sebring per poi tornare a bordo della monoposto March di Formula 1. Le motorizzazioni Alfa Romeo e Ford, tuttavia, non gli offrirono una vettura competitiva tale da potergli permettere di ottenere risultati soddisfacenti.

Nanni Galli sulla Ferrari 312B di Regazzoni al GP di Francia 1972

Nel 1972 portò al debutto la Tecno F1 al GP del Belgio e conquistando il terzo posto nel Gran Premio della Repubblica Italiana a Vallelunga seppur non valido per la classifica del mondiale, podio agevolato dallo scarso numero di partecipanti dovuto al forfait capriccioso di Ferrari e di alcuni altri piloti e scuderie. La soddisfazione più grande della stagione arrivò con la chiamata da parte di Enzo Ferrari che gli offrì l’occasione di sostituire Clay Regazzoni, infortunatosi al polso durante una partitella a calcio ed indisponibile per il Gran Premio di Francia. A bordo della Ferrari 312 B2 si classificò tredicesimo assoluto. Nonostante fosse arrivato ad un giro dal vincitore Jackie Stewart su Tyrrel Ford, il risultato fu molto buono considerando che il pratese provò la Ferrari a Fiorano per pochi giri e conobbe il circuito francese solo durante le prove.

La copertina di Autosprint dedicata a Nanni Galli
Nanni Galli al fianco della “sua” Ferrari con il FS Schetty

Questa opportunità galvanizzò i tifosi italiani, soprattutto i toscani, che dai tempi di Ignazio Giunti aspettavano di rivedere un pilota italiano al volante della Rossa di Maranello. D’altro canto, però, l’approdo di Nanni Galli alla Ferrari, seppur sporadico ed occasionale, destò polemiche fra gli addetti, primo dei quali il DS ferrarista Schetty che gli avrebbe preferito Redman o Merzario. C’è da dire, comunque, che la decisione era stata presa insindacabilmente dal Drake in persona e che Nanni Galli non era, in quel momento, un pilota appiedato poiché, per contratto, divideva il sedile dell’unica Tecno disponibile con Derek Bell, il quale non si qualificò per la gara per noie alla monoposto ed inesperienza sul tracciato. La squadra di Galli, infatti, accolse questo avvenimento di buon grado considerandolo comunque un vantaggio per l’esperienza che avrebbe maturato il suo pilota e che avrebbe riportato in squadra per le gare successive. Il GP di Clermont Ferrand in Francia, è stato infatti uno dei più duri ed ostici in fatto di conformazione del tracciato ed in termini di sicurezza. I piloti usavano tagliare le curve ove possibile, provocando però di conseguenza sventagliate di polvere, sabbia a sassi. Proprio in questo GP occorse un grave incidente ad Helmut Marko, l’attuale consulente del Team Red Bull F1, che perse un occhio a causa di un sasso-proiettile sollevato da Fittipaldi il quale gli perforò la visiera del casco, provocandogli appunto danni irreversibili.

Targa Florio 1972

Per la stagione successiva venne ingaggiato da Frank Williams, ma non ottenne mai brillanti risultati: il suo miglior piazzamento, a bordo della ISO Ford Cosworth FX3-B sponsorizzata Marlboro, fu un nono posto al Gran Premio del Brasile ad Interlagos.

L’impossibilità di gareggiare con vetture competitive, spinse Nanni Galli ad appendere il casco al chiodo già nel 1974 e a dedicarsi all’azienda di famiglia che si occupava di commercio tessile diventando il distributore italiano della Fruits of the Loom. Per un breve periodo sponsorizzò anche la sua ex scuderia Williams.

Fulvio Maria Ballabio con Nanni Galli alla presentazione della Tecno MC GT Nanni Galli V8 Ecoracing

Un anno fa, al Salone di Parigi venne presentata da Tecno la sua nuova supercar, una GT moderna e tecnologica realizzata in fibra di carbonio e motorizzata Alfa Romeo con propulsore V8 4.7 da 503cv e alimentata a GPL.

Fulvio Maria Bellabio, fondatore della Tecno Monte Carlo al fianco del nuovo bolide intitolato a Nanni Galli

La Tecno Monte Carlo GT Nanni Galli V8 Ecoracing è stato un doveroso tributo da parte di Pederzani e Bellabio per il campione pratese che ha ottenuto, da pilota ufficiale, numerosi successi nel Mondiale Sport Prototipi con la Tipo33. Questa vettura è scesa in pista a Monza per la tappa del GT Cup Open Europe 2019 ad un anno dalla presentazione, proprio nei giorni successivi alla dipartita di Nanni Galli. Il debutto, programmato con un solo giro di pista commemorativo, è stato l’omaggio al pilota a cui è dedicata. Nanni Galli è morto a 79 anni dopo una lunga malattia.

Il casco giallo di Nanni Galli sulla sua bara, Ph da Twitter ©@alexporscheRB1

[Scritto per Auto d’Epoca – Febbraio 2020]

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